BRUNA SPAGNUOLO
NOTE CRITICHE
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Da "La Nuova Del Sud" del 21. 10. 2007
Narrativa. Quando un romanzo storico è ambientato in un tempo remoto (qui si parte dalla città di Troia) accade che la materia narrativa assume uno slancio epico. L’introduzione ‘a colonna’ definisce in particolare un luogo, il fiume Sarmento che si trova nei pressi dell’attuale Parco Nazionale del Pollino. Quindi è la verosimiglianza a rendere più vicina la vicenda alla sensibilità del lettore. Caratteri ed eventi sono descritti con questa capacità: pagine che si direbbero perfino ricche di storia, pur sapendo che l’immaginazione gioca il suo ruolo. L’autrice deve essersi ben documentata per intraprendere un’opera di così ampio respiro che, a quanto pare, continuerà nel volume ‘I Passi perduti abitano il vento’. |
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Da Associazione Nazionale Carabinieri | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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-Critiche dal sito della libreria Hoepli a "La Nonna di Nassiriya" - |
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Da BSC magazine 2007
Da "La città di Viterbo"- 2007
Dalla rivista "Leggere: tutti"- 2007
da Squarci di Vita
Da Premio Sàntena 1985:
Da "Predios"-Rivista letteraria- Venezuela- Anni novanta:
Da "Il Clandestino- Rivista di letteratura- Forlì- Anni ottanta :
Da Arenaria- Rivista di letteratura- Palermo-Anni ottanta :
Note critiche- SINTESI
Interspazi, pp. 57, 1986: «Le poesie di Interspazi sono molto vive e originali per la forza inventiva, l’energia sintetica, la meditatività, la capacità gnomica. Insomma, il libro è davvero ottimo»: Giorgio Barberi Squarotti, su Il Clandestino, rivista bimestrale di letteratura, Forlì, 1989//«Personaggi misteriosi incontrati per caso in Africa e in Asia, i colori della natura, la sofferenza, la carne, il metafisico, l’assenza e l’amore. Questi i temi ora velati ora gridati del concerto poetico per Bruna Spagnuolo organizzato dalla Biblioteca di Agrate Brianza al teatro Duse. /…/È del novembre ’86 l’ultima pubblicazione, Interspazi, in cui l’autrice manifesta una vena poeticacertamente matura e uno stile essenziale, agitato da immagini dense e vive»: Modesto Panizza, su il Cittadino, 1987//«… ed è un vero miracolo che autori come Bruna spagnuolo/…/ riescano ancora a sopravvivere, in questo deserto di indifferenza e a…»: Giuseppe Possa, su Alla Bottega, rivista bimestrale di cultura e arte, Milano, 1987
Squarci di vita, 1985, pp.102: «… La dimensione di quest’opera è tutta nell’intensa partecipazione umana e nella prevalente connotazione lirica della narrazione, che è sempre pulsante e impulsiva e tuttavia misurata, così come sa essere senza veli e disinvolta e in più tratti persino elegante»: Lucio Zinna, su Arenaria, rivista mediterranea di letteratura, Palermo, 1986//«Nell’esperienza del viaggio permane, oggi come ieri, la dimensione ulissiaca. Ossia: dalla penetrazione di una diversa realtà etico-sociale viene la scoperta della propria identità che il confronto fissa con le linee fonde della partecipazione emotiva. Tanto più che chi viaggia è una donna/…/ nella quale l’atavismo della posizione di ascolto, che affina la sensibilità e la dilata nel silenzio, si coniuga con la sicurezza e la scioltezza nella gestione del sé»: Fanny Monti, Forlì, 1985//«… Ci sono molti modi per parlare di luoghi e genti lontane e diverse, l’approccio antropologico dell’osservatore “civile” è sempre in agguato, ma nel caso della Spagnuolo questo rischio è scongiurato fin dalle prime battute. Tra racconto e resoconto, l’autrice individua e sperimenta un linguaggio che tende a trasformare in spunti lirici il materiale narrativo che l’esperienza via via le propone…»: Amanzio Borio, su Controcampo, mensile di cultura e spettacolo, Torino, 1986
Linfa Guerriera, pp.181, 1987: «Bruna Spagnuolo/…/Los poemas publicados en Predios pertenecen al libro Linfa Guerriera, un libro que la encuentra en Venezuela, pero que la lleva de vuelta a lo que es su sino: el irse, e no estar en ningun lado y en todas partes»: Pedro Suarez, in Predios, revista del sur, Upata, Venezuela
Una leggenda chiamata Sarmento, pp.348, 2000: «… A prescindere dall’importanza fin qui evidenziata, questo libro riveste importanza in campo letterario, poiché codifica la cultura popolare, trasformandola in letteratura e dimostrando che non è vero ciò che dicono gli addetti ai lavori e, cioè, che non esiste letteratura popolare in Italia»: Studio Metropolis, Monza, 2000//«… Il libro si rivolge a chi, lungi dal rinnegare le proprie radici, ne ricerca le impronte tra storia e leggenda, tra parola e pensiero, tra passato, presente e futuro…»: Mara Agostoni, su il Cittadino, 2001//«Il libro sul Sarmento è molto dotto e minuzioso, tra linguistica e storia…»: Giorgio Barberi Squarotti, Torino, 2005
Le travalicazioni dei promessi sposi del Pollino, pp. 1121, 2004: «Il suo romanzo è grandioso e straordinariamente inventivo e ricco di situazioni, di vicende, di personaggi…»: Giorgio Barberi Squarotti, Torino, 2005
La nonna di Nassiriya, pp. 111, 2005: «… oltre che commuovermi, il suo libro mi ha piacevolmente e sinceramente impressionato per lo stile asciutto, lucido, incisivo ma anche dolce e pacato.»: Generale B. Leonardo Leso, Livorno, 2005//«… A Nassiriya, nel breve romanzo di Bruna Spagnuolo, si giunge attraverso l’esistenza asciuttamente raccontata d’una contadina del Sud, Nonna Ina…»: Su Associazione Nazionale Carabinieri, recensioni, 2006//«Un solo personaggio ha fatto tutto, ci ha parlato di tutta una vita nella Val Sarmento, di guerre, di affetti, di amori e di delitti, insomma della sua visione del mondo attraverso il suo personale microcosmo. Sono fenomeni che accadono una sola volta nella vita di un narratore, in cui tutto se stesso si concentra in un’opera breve che non segue nessuna regola e che invece detta la propria legge, non programmata. Come aprire tante ostriche per trovare una perla. Posso portare qualche esempio alla rinfusa: Il vecchio e il mare scappato di mano a H. Hemingway, uomini e topi a j. Steinbeck, Morte a Venezia a T. Mann, La (breve) suonata a Kreutzer, al prolisso L. Tolstoi, La Lupa o la Cavalleria rusticana a G. Verga, Il taglio del bosco a C. Cassola, eccetera eccetera. Questi irripetibili fenomeni si sono verificati anche in musica, in pittura, nel cinema, in ogni arte e…»: Teodoro Giúttari, Milano, 2004
Echi di stampa:Scopo dello scrivere di Bruna Spagnuolo è impedire al tempo di cancellare l’identità delle genti. Intende rubargli, con ogni sua opera, almeno una briciola del capitale incommensurabile di culture e di saggezze in divenire; con tale intento ha sempre scritto, sin dal lontano 1983, quando vinse il premio Romagna. L’autenticità del suo stile e i valori racchiusi nella relativa semantica sono la chiave del fascino dei suoi scritti, come emerge dalla critica. Lucio Zinna, dal Sindacato Nazionale Scrittori di Palermo, nel lontano 1987, le scriveva: «…/ scrivo le mie recensioni esclusivamente su libri che leggo e che mi interessano (intendo dire: che leggo effettivamente e che realmente trovo interessanti, perché mi dicono qualcosa); dei libri che non ho tempo di leggere e di quelli che non mi vanno, non parlo o dico quel che penso; tutto ciò può sembrare ovvio ma non lo è- sapessi quante volte si dice pane al vino e vino al pane, nel bailamme letterario che ci circonda!…». Nessuno, infatti, ha mai detto “vino al pane” rispetto alle opere di B.S.//Su La voce d’Italia, a Caracas, nel 1995, comparve, come commento a un suo scritto, il seguente titolo: «Una sfida all’indifferenza…//Per fortuna che, in una società in cui tutto ha un prezzo, c’è chi ancora è capace di lanciare un appello…».//Piero Ostellino, su Il Giorno, in “Lettere al direttore” (venerdì 7 novembre 1986), le scrisse: «…/ Penso a don Milani, penso a tanti altri educatori incontrati sulla mia strada per concludere che fino a quando ci saranno insegnanti come lei, gentile signora Spagnuolo, non è consentito di disperare».//Di lei ha parlato la stampa non soltanto locale (Il Resto Del Carlino, 27 ottobre, 1983/ Predios, aprile 1995- Upata/ Cumhuriyet, 29 Ocak 1993- Istanbul/ Milliyet, 31 ocak 1993- Turchia/ La voce d’Italia, 14 agosto 1995- Caracas/ Il Giorno, 7 novembre 1986/ Il Giorno, 28 dicembre 2001/ Il Giorno, 21 maggio 1987/ Il Popolare, 1984/ Il Popolare, 1985/Il Cittadino, 25 maggio 19985/ Il Segno, maggio 1985/Il Cittadino, 8 giugno 1985/ Il Cittadino, 15 giugno 1985/ Il Cittadino, maggio 1985/ Il Cittadino, 14 giugno 1986/ Il Popolare, 1986/ Il Cittadino, 23 Maggio 1987/ Il Cittadino, 4 marzo 1989/ Il Cittadino 8 novembre 1990/ / Il Cittadino, 15 gennaio 2000/ La Gazzetta della Martesana, 10 gennaio 2000/ La Gazzetta della Martesana, 31 ottobre 2000/ Il Cittadino, 06 gennaio 2001/ La Gazzetta della Martesana, 6 giugno 2005). Mediolanum Channel ha ospitato Bruna Spagnuolo su Stream TV, dalle h. 09 alle h. 13 (MBN BUONE NOTIZIE PUNT. N. 73 TX 27/03/2002).
N.B.- Le opere “antiche” di Bruna Spagnuolo, non più distribuite, sono consultabili presso gli enti regionali e provinciali e le biblioteche civiche lucani, la biblioteca civica di Agrate Brianza, la biblioteca nazionale di Firenze. La Nonna di Nassiriya e Il destino ti abita sono distribuiti da Todariana ed Eura Press editrice e dai distributori BSC (BooksShopConnection); sono reperibili presso le librerie Hoepli e acquistabili presso tutte le librerie nazionali e online.
Da "Alla Bottega"-rivista di cultura e arte- Anni ottanta
Da "controcampo", mensile di cultura e spettacolo-TO-anni ottanta
Da "Alla Bottega"- Rivista di cultura e arte- MI-1987:
Da "Il Cittadino"- anni ottanta:
Da "Arte e cultura"- Mensile artistico e culturale- MI- 1986
Da Arte e cultura:
Il Cittadino-1990-A Bruna S. viene attribuita nazionalità turca, per via dello pseudonimo Simal RuzgarI in lingua turca: vento del Nord) su alcune sue opere