© by Bruna Spagnuolo
BRUNA SPAGNUOLO
NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE
Books Published:
Interspazi (Inter-spaces);
Squarci di vita(Glimpses of life);
Linfa Guerriera (warrior-sap), published in Italian and in Spanish;
Una Leggenda Chiamata Sarmento (A Legend Called Sarmentum);
I Promessi sposi del Pollino (the bethrooted of the mountPollino);
La nonna di Nassiriya (The grand mother of Nassiriya);
Il destino ti Abita (destiny inhabits you);
Le radici dell'erba (the grass roots).
Bruna Spagnuolo is available in some literary anthologies and dictionaries.
Literary awards: 1983, Premio Romagna; 1985, premio Peccei; 1985 premio Sàntena; 1986, premio Piacenza; 1989, premio Silarus; 1987, premio Fao; 1988, premio Monfalcone; 1986, premio L’Età verde; 1987, premio Provincia di Milano; 1990, premio L’Età Verde; 1999, premio Lions Club Istambul; 2011, premio Martucci-città di Valenzano.
Libri pubblicati/ anni e tipologia:
Interspazi (1986, poesia),
Squarci di vita (1987, narrativa),
Linfa guerriera (1997, poesia),
Una leggenda chiamata Sarmento (2000, saggistica),
Le travalicazioni dei Promessi Sposi del Pollino (2004, narrativa serial in quattro sezioni),
La Nonna di Nassiriya (2005, narrativa),
Il destino ti abita (2007, narrativa),
Le radici dell'erba (2010, dossier-fiction-libro di bviaggio).
L'attività letteraria di Bruna Spagnuolo ha interessato critici, giornalisti e personalità del mondo istituzionale (come si può vedere alla pagina delle note critiche).
Sotto:
Sintesi estrapolata dalle recensioni meno recenti.
G. Bárberi Squarotti: «Le poesie di Interspazi sono molto vive e originali per la forza inventiva, l’energia sintetica, la meditatività, la capacità gnomica. Insomma, il libro è davvero ottimo...»; «Il libro sul Sarmento è molto dotto e minuzioso, tra linguistica e storia…»; «Il suo romanzo [Le travalicazioni dei Promessi Sposi del Pollino] è grandioso e straordinariamente inventivo e ricco di situazioni, di vicende, di personaggi…».
M. Agostoni: «Il libro [Una leggenda chiamata Sarmento] si rivolge a chi, lungi dal rinnegare le proprie radici, ne ricerca le impronte tra storia e leggenda, tra parola e pensiero, tra passato, presente e futuro…».
A. Borio: [Squarci di vita] «Ci sono molti modi per parlare di luoghi e genti lontane e diverse, l’approccio antropologico dell’osservatore “civile” è sempre in agguato, ma nel caso della S. questo rischio è scongiurato fin dalle prime battute. Tra racconto e resoconto, l’autrice individua e sperimenta un linguaggio che tende a trasformare in spunti lirici il materiale narrativo che l’esperienza via via le propone…».
T. Giùttari: [La Nonna di Nassiriya] «Un solo personaggio ha fatto tutto, ci ha parlato di tutta una vita nella Val Sarmento, di guerre, di affetti, di amori e di delitti, insomma della sua visione del mondo attraverso il suo personale microcosmo. Sono fenomeni che accadono una sola volta nella vita di un narratore, in cui tutto se stesso si concentra in un’opera breve che non segue nessuna regola e che invece detta la propria legge, non programmata. Come aprire tante ostriche per trovare una perla.».
Franco Piccinelli/ Associazione Nazionale Carabinieri: «A Nassiriya, nel breve romanzo di S., si giunge attraverso l’esistenza asciuttamente raccontata d’una contadina del Sud, Nonna Ina…».
Generale B.L. Leso: «… oltre che commuovermi, il suo libro [La nonna di Nassiriya] mi ha piacevolmente e sinceramente impressionato per lo stile asciutto, lucido, incisivo ma anche dolce e pacato».
F. Monti :[Squarci di vita] «Nell’esperienza del viaggio permane, oggi come ieri, la dimensione ulissiaca. Ossia: dalla penetrazione di una diversa realtà etico-sociale viene la scoperta della propria identità che il confronto fissa con le linee fonde della partecipazione emotiva. Tanto più che chi viaggia è una donna … nella quale l’atavismo della posizione di ascolto, che affina la sensibilità e la dilata nel silenzio, si coniuga con la sicurezza e la scioltezza nella gestione del sé».
P. Ostellino «...penso a don Milani, penso a tanti altri educatori incontrati sulla mia strada per concludere che fino a quando ci saranno insegnanti come lei non è consentito di disperare».
M. Panizza: «..., Interspazi, in cui l’autrice manifesta una vena poetica certamente matura e uno stile essenziale, agitato da immagini dense e vive».
G. Possa: [Interspazi] «… ed è un vero miracolo che autori come S. … riescano ancora a sopravvivere, in questo deserto di indifferenza e a…».
Studio Metropolis: «A prescindere dall’importanza fin qui evidenziata, questo libro [Una leggenda chiamata Sarmento] riveste importanza in campo letterario, poiché codifica la cultura popolare, trasformandola in letteratura e dimostrando che non è vero ciò che dicono gli addetti ai lavori e, cioè, che non esiste letteratura popolare in Italia».
Pedro Suarez (Upata- Venezuela): «Los poemas publicados en Predios pertenecen al libro Linfa Guerreira (de Bruna Spagnuolo) , un libro que la encuentra en Venezuela, pero que la lleva de vuelta a lo que es su sino: el irse, y no estar en ningun lado y en todas partes».
L. Zinna: «La dimensione di quest’opera [Squarci di vita] è tutta nell’intensa partecipazione umana e nella prevalente connotazione lirica della narrazione, che è sempre pulsante e impulsiva e tuttavia misurata, così come sa essere senza veli e disinvolta e in più tratti persino elegante», oltre a molti altri critici e a interviste rilasciate sia sulla carta stampata che in televisioni.