BRUNA SPAGNUOLO

OPERE e sintesi dei contenuti

© by B. S. e... by gli editori

1984

Sintesi: Silloge di 19 liriche intrise del grido dello spirito schiacciato tra le intercapedini   delle dissonanze e delle entropie.

 

Poesia- Pp. 57

I temi universali e il lirismo imprevedibile e inarrestabile delle latitudini più suggestive sono la musica di fondo dei testi di questo libro del 1986 (del quale il critico Giorgio Barberi Squarotti scrisse: “Le poesie di Interspazi sono molto vive e originali per la forza inventiva, l’energia sintetica, la meditatività, la capacità gnomica”).

                      

Libro di viaggi- narrativa - Pp. 102 -

L'Africa e l'Asia (e, nello specifico, il Pakistan, terra dalle mille contraddizioni e dal fascino immenso...), sono "la colonna sonora" di questo libro di narrativa del 1985.

Sintesi: È un libro di racconti-episodi (squarci, appunto), che si aprono, si sviluppano e si concludono in varie dimensioni, per lo più asiatiche o africane, come dei veri e propri piccoli romanzi abbozzati, suggeriti e condensati a mo’ di fuochi d’artificio (da consegnare alla fantasia del lettore per input estensibili all’infinito).

Poesia in lingua spagnola e italiana- Pp. 182-1997

I luoghi di riferimento delle liriche contenute in quest'opera hanno orizzonti svariati e ricchi di suggestioni incontenibili e nuove. L'amore pervade le pagine e i fonemi , intridendoli di immagini incredibili che vanno dal petrello bianco, che danza nella neve, all'orchidea intrepida, che vince l'assenza di vita e la morte sbocciando sugli scheletri marci della foresta spenta e sommersa.

Sintesi: È un libro pubblicato in lingua italiana, spagnola e inglese. Per meglio descrivere la poesia di questo libro, le note critiche di Roberto Bugliani sono illuminanti: “Il soggetto lirico si interroga a partire dalla sua relazione col ‘fuori’, con l’oggettività del mondo e dell’altro (degli altri), e da questa messa a punto dell’io in situazione risulta una liricità tesa e feconda alla quale fanno gioco immagini essenziali e scabre corse da un tocco di esotismo che si spiega benissimo con ragioni biografiche. Un altro elemento che ho apprezzato molto è l’uso della parentesi che si pone spesso come una sorta di controcanto all’interno del verso e del testo…”

Pp 348- saggistica-2000-

Sintesi: Questo libro di saggistica è l’identikit di una valle e delle sue genti, ma è anche un evento unico nel suo genere, sia per gli argomenti che per le implicazioni vicine e lontane degli stessi. La cultura popolare, in quest’opera trattata con risvolti storici, etnologici, ambientali e linguistici, va dal microcosmo al macrocosmo e riveste importanza letteraria. Questo libro, infatti, codifica la cultura popolare, trasformandola in letteratura (e dimostra che in Italia, al contrario di ciò che è sempre stato affermato, la letteratura popolare esiste).

 

2004- Narrativa- Pp.1500- Serial imperniato sulla travalicazione del tempo e degli eventi, che si sovrappongono, si trasformano e si fondono attraverso imprevedibili vie-divenire. Le due eroine-protagoniste di un tempo protostorico sembrano rivivere nelle protagoniste di fine novecento e del tempo attuale.

sintesi

Genere: Saga. Scenario: il profondo Sud dell'Italia d'inizio/fine Novecento (collegato con le implicazioni dell'era protostorica e con i semi dell'era tecnologica).

Contenuto: le vicissitudini epiche dei protagonisti; usi, costumi, tradizioni, fatalismo mediterraneo, eventi storici visti attraverso gli occhi ingenui e disincantati di un mondo contadino ormai estinto.

Semantica: morte, passione, speranza e frustrazione, ineluttabilità del tempo che tutto travolge e appiana, grandezza e squallori degli antichi valori e l'amore (unico vincitore oltrepelle/oltretempo/oltrepensiero.

Scopo dell'opera: sottrarre all'oblio una storia (dai mille volti-personaggi-dimensioni) pervasa di epicità omerica, e farne una barca di salvataggio delle identità culturali cancellate dall'incedere frenetico delle modernità-progresso omologanti.

 

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Indice:

 

 

Narrativa- Pp.110- Questo libro narra la tragedia della strage di Nassiriya, leggendola negli occhi e nel cuore di una vecchia nonna che è saggia, lungimirante e straordinaria e che racchiude nel suo passato un segreto al quale non può pensare senza rischiare di morire... Il racconto si snoda su un doppio binario di tensione crescente, che rotola verso lo sviluppo del romanzo e che esplode nell'epilogo finale a sorpresa...

Pubblicato da Todariana &eurapress editrice (toeura@tin.it)

è distribuito da:

commerciale@ediq.eu

ermesdistribuzioni@libero.it

alfredo@delporto.it

2005-Sintesi: Una nonna si sveglia, nel giorno della strage dei carabinieri italiani a Nassiriya, inizia la sua giornata con una sosta davanti alla fotografia di suo nipote in divisa da carabiniere e si appresta a vivere l’incalzare dei famosi eventi drammatici delle ore e dei giorni successivi, rimanendo sospesa tra la realtà, i ricordi e un mistero sepolto nel passato lontano.

Si tratta di una donna che non ha ceduto alle lusinghe della modernità e che ha continuato a vivere una vita spartana, sana e lontana dai mezzi di informazione e persino dal telefono. Nel confronto tra le abitudini di vita dell’anziana donna, che nulla concede alle mollezze della vita comoda e agiata, e quelle del resto della società trovano posto note di riflessione e di ritorno alle identità del passato.

Mentre vive i momenti terribili della nota tragedia che si è compiuta in Iraq, lontano da lei nello spazio, la donna subisce anche l’aggressione inarrestabile del ricordo di un’altra tragedia lontana nel tempo…

La realtà e il ricordo si affiancano e si evolvono in modo drammatico, fuori e dentro la vecchia nonna, tra contestualizzazioni e tocchi storici. Gli eventi della realtà contemporanea e quelli della realtà del ricordo incalzano, snodandosi sui due piani affiancati dell’epilogo inevitabile (ma non scontato) …

 

Pp 200- narrativa- 2007

Pubblicato da Todariana &eurapress editrice (toeura@tin.it)

è distribuito da:

commerciale@ediq.eu

ermesdistribuzioni@libero.it

alfredo@delporto.it

   Il destino ti abita è la storia del destino di un antichissimo popolo e anche, e soprattutto, un viaggio tra le pieghe inconfessate/sconosciute/non visitate e non ufficializzate del cuore umano. La storia d’amore narrata si muove in una realtà lontanissima da quella attuale, ma i giochi psicologici che si fanno artefici del destino dei personaggi hanno parentele innegabili non incasellabili nell’una o nell’altra era e non avulse da legami con donne e uomini dell’era contemporanea. Il destino si cela nel cuore dei personaggi di questo libro così come si nasconde nei veli del mistero di ogni animo umano. Sollevare quei veli è la sfida degli ardimentosi di ogni tempo o luogo.

   Questa storia, ambientata sul litorale ionico del secondo millennio a. C. e sulle rive del Sarmento dello stesso periodo di riferimento, ha la sua anamnesi remota nella distruzione di Troia narrata dal mito e si libra sul canto del coraggio, del valore, della lealtà e dell’amore di ispirazione omerica.

   Le linee essenziali e le suggestioni liriche dell’opera non sono parto esclusivo della fantasia dell’autrice: si richiamano a una gestazione legata ai sopralluoghi nei siti di riferimento e affondano le radici nelle loro implicazioni glottologiche, antropologiche e archeologiche (nonché storiche o, meglio, protostoriche).

   I personaggi e la loro epopea sono completamente romanzati, ma l’intuizione del loro passaggio nelle zone descritte e narrate è qualcosa di più. Ha a che vedere con i misteri delle stratificazioni culturali e dei ritrovamenti archeologici (v. Museo della Siritide/ritrovamenti enotri in territorio di Noepoli e di Chiaromonte), ma anche con riferimenti storici (v. Strabone e relativo riferimento all’arrivo dei Chones sulle coste italiche) e ricerche di studiosi eccellenti cui l’autrice ha attinto nella stesura del corposo (pp. 348) saggio intitolato Una leggenda chiamata Sarmento (rinvenibile presso: Regione Basilicata/Biblioteca Nazionale di Potenza/Biblioteca Provinciale di Potenza/Amministrazione Provinciale di Potenza/tutte le biblioteche civiche della Basilicata/Biblioteca Nazionale di Firenze).

   I siti di riferimento, dunque, non sono dettati soltanto dalla fantasia della scrittrice; sono la struttura portante di cui si è servita per mettere a dimora l’innesto del romanzo.

   L’architettura letteraria di questo libro è legata a quella del serial di quattro volumi di cui fa parte e persegue la stessa ambizione di impedire al tempo di cancellare per sempre l’identità delle genti.   Il destino ti abita si snoda sull’incedere epico di “ponti” narrativi provenienti dal mito e proiettati verso il divenire protostorico teso alla storia vera e propria e al passaggio del tempo che, travalicando il creato e le sue creature, non si esime dall’impigliarsi in parte della loro essenza.

   Tale essenza la scrittrice insegue, coglie e fissa nel cantare le epiche vicende umane dei personaggi abitati da una coerenza a valori antichi che è spartiacque tra la vita e la morte.

   Questo libro racchiude luoghi, usanze, abitudini, cerimoniali, eventi memorabili e straordinari, in una connotazione descrittiva ricca, accattivante, minuziosa, prorompente e toccante; descrive la psicologia individuale, facendo luce nei meandri intimistici più segreti e nascosti dell’io; descrive le peripezie di un popolo, i suoi dolori, le sue gioie, le sue battaglie, i suoi sforzi sovrumani e il suo culto della lealtà; canta l’amore grande e imperituro e l’ineluttabilità ad esso legata; getta nel vento i semi della speranza.

   TRAMA: Il destino ti abita narra la fuga da Troia di uno dei figli di Priamo e dei suoi due figli, Egeo e Cheones. Soltanto Egeo e Cheones giungono alle coste italiche. Vivo e palpitante è l’incontro tra Egeo e “la terra”, trascinante e commovente nella forza della parola è la nascita della città-alveare, Egea (futura Siris), del suo artigianato, delle sue sorgenti sacre, delle sue tradizioni vecchie e nuove e del suo sapere antico. Illuminanti sono la chiaroveggenza di Egeo e le sue intuizioni di verità sbalorditive. Epica è l’irrequietezza che porta Cheones, dopo cerimoniali indimenticabili e unici nella storia del suo popolo e non solo, a lasciare Egea e suo fratello e a farsi nomade, per cercare la sua Troia rediviva. L’incontro tra Cheones e la “sua” terra avviene a sorpresa e ha il tocco musicale di un miracolo. In quella nuova terra la consultazione dell’oracolo delle albanelle, grandioso e suggestivo, sarà determinante per la nascita della città di Cheones, che in futuro si chiamerà Messàpia. Cheones ha portato Eliade, la sua amata, con sé. La sua bellezza leggendaria, il suo carisma inenarrabile e l’amore ineluttabile che Cheones nutre per lei condizioneranno la vita e il destino dei protagonisti e di tutto il loro popolo.     

 

 

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